domenica 31 agosto 2008

Fiato rotto e gambe dure

Ci si ritrova al bar, come forse fanno tutte le squadre del mondo.
Si arriva pian piano, alla spicciolata, ognuno vuol far valere per l'ultima volta i suoi tempi, i suoi ritmi; per l'ultima volta perchè sa che da adesso in poi tutto ricomincia come sempre: 10 mesi di fatica, di sudore, di magoni ma, ci si augura, anche di soddisfazioni.

Non ci conosciamo, o almeno non ci conosciamo tutti, e forse sarà proprio questa la vera impresa da compiere: impararsi.
La pallavolo è spietata da questo punto di vista, non concede esitazioni.
Forse perchè va contro le leggi della fisica oppure perchè quel campo lì, alla fine, è davvro troppo grande per sole 6 persone... il fatto è che non siamo solo 6, e quando lo avremo capito allora sì che potremo parlare di squadra.

Non resta che correre, col fiato spezzato da recuperi che sono sempre troppo corti, con le gambe che sembrano non volerci spingere fin dove vorremmo arrivare...poco male, fa parte del gioco.

L'importante, per adesso, è capire perchè siamo qui.

Buon lavoro ragazzi!

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