venerdì 20 maggio 2011

Guimatrag New Volley - Jumboffice Firenze 2-3

Davanti a 300 persone alla Guimatrag Scandiano non riesce l'impresa di ribaltare il 3-2 di Firenze e di portare i toscani a gara 3.
A dire il vero anche questa volta c'è mancato poco, ma la compagine di Ciampa si è dimostrata coriacea e ha meritatamente staccato il biglietto per le semifinali con Pomezia.
La partita è elettrizzante, tanto da mandare in corto circuito immediatamente la ricezione scandianese e, proprio come 4 giorni fa, è il servizio di Pazzagli ad incastrare i locali su di una maledetta p4. Questa volta però le forze mentali e fisiche sono fresche e Scandiano riesce a ricucire una distanza che, ad un certo punto, era di ben 8 lunghezze. Il set finisce a favore degli ospiti, ma il ritorno dei picchi è di quelli che lasciano ben sperare (21-25).
Infatti la squadra che rientra in campo è letteralmente trasformata: il muro tocca tutto, il cambio-palla funziona e, sospinti da un pubblico magnifico, i rosso-blu si aggiudicano il secondo in volata (25-22) e, quando nel terzo Armeti beffa la difesa avversaria con una palletta deliziosa e fa 25-20, le mura del Palestrone sembrano non poter contenere l'urlo di gioia che si solleva dagli spalti. Ma Firenze non è squadra da mollare e lo dimostra allungando appena dopo il primo tempo tecnico e mantenendo il vantaggio di 3-4 punti fino ad aggiudicarsi (22-25) il set e portare, per l'ennesima volta, tutti al tie-break.
Di certo la tradizione del quinto non favorevole ai reggiani, ma la voglia di portare a casa la partita è forte e nessuno si tirerà indietro. Si giocano punto su punto scambi spettacolari, Scandiano pare poter allungare, ma la stanchezza prende il sopravvento e presto la miglior condizione dello squadrone bianco-celeste ha, meritatamente, la meglio. Finisce 11-15, con un applauso di commiato che lascia i ragazzi di Panciroli vittoriosi anche nella sconfitta.

Termina qui quella che probabilmente può esser ricordata come la stagione più alta del volley boiardesco, una stagione iniziata con la ricerca di una salvezza difficile e finita con un applauso che da solo vale uno scudetto. Una stagione che sarebbe potuta esser condizionata da una rosa ridotta all'osso e da una serie di infortuni e che, invece, può diventare il monumento al lavoro duro ed alla disponibilità di un gruppo di atleti seri e che mai si son nascosti dietro un alibi.
Una stagione iniziata con tutti i dubbi della matricola e terminata come il tributo agli occhi umidi di Fede, allo scaramantico pessimismo di Robby, alla lucida testa del Bove e alle mani morbide di Albo; un tributo alla spalla di Fra ed alla schiena di Teo, che hanno urlato e maledetto ogni pallone che hanno dovuto schiacciare, al ginocchio di Matte che prima di cedere ha voluto farci vincere una partita che sembrava già persa; un tributo all'intelligenza di Sandro che ha saputo far vedere i sorci verdi a tutti quelli che se lo son trovati di fonte; alla pelle del Capitano, che ormai non potrà mai più staccarsi da quella maglia che l'ha visto artefice di stagioni impossibili e che lo rendono tutt'uno con il nome di questa società.
E poi ci sono le conte dei presenti, le mangiate post-allenamento, le "trasferte del Gambero.rosso"; ci sono SanFagiano e la commozione di Gamba, il blog, il gruppo di Face Book ed i video di Cattani; ci sono i fogli pre-partita ed i tabellini che dimenticano i muri del palleggiatore, gli oli essenziali della Liana, le caramelle allo zucchero e i referti della Claudia.
C'è il cuore grande di una SQUADRA che, dite pure quel che volete, ha fatto un miracolo sportivo.


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